PROGETTO TUTORING

PREMESSA E ANALISI DEL BISOGNO

Schermata 2016-01-14 alle 10.55.35La scuola è anche l’ambito in cui spesso si vivono esperienze di insuccesso, che rimandano ad un immagine negativa e squalificante di sé con un conseguente e pericoloso disinvestimento, che ricade a domino anche su altre attività. I problemi scolastici assumono, quindi, sfumature diverse e livelli di gravità differente, spesso erroneamente ricondotti ad un’unica causa quando in realtà sono l’espressione di un’interazione di fattori.

Alla luce di questa considerazione, all’interno della quale si struttura l’insegnamento, abbiamo potuto riscontrare come sia piuttosto estesa e trasversale la difficoltà che lo studente ha nell’organizzare e pianificare gli impegni di studio. Questa fatica non è solo riconducibile ad una scarsa motivazione del ragazzo, come spesso si è portati a credere, ma è anche il risultato di un processo di insegnamento mai concretamente avvenuto. Anche questa abilità è frutto di un insegnamento, di un lungo processo che porta il ragazzo a comprendere come il proprio ruolo di studente corrisponda realisticamente ad una vera professione.

Questa riflessione, quindi, evidenzia come, anche lo studente deve essere messo nelle condizioni di imparare a fare lo studente, e la scuola, nei suoi diversi ordini e gradi, ha, tra le varie funzioni, anche quella di insegnare ai propri alunni cosa significa essere uno studente professionista. Studenti non si nasce, si diventa…potremmo ironicamente affermare.

In funzione di questo, abbiamo avuto la possibilità di notare come molti studenti della scuola superiore siano privi di quella necessaria capacità di organizzare il proprio studio, di dare un ordine a questo, di attribuire maggiore consapevolezza e responsabilità alla propria identità scolastica, entrando, nel giro di poco, in un circolo vizioso negativo; le conseguenze, come è facile immaginare, sono molteplici: rifiuto della scuola, diminuzione della motivazione (magari già molto scarsa di per sé), comportamenti provocatori e di sfida nei confronti degli insegnanti e della scuola in generale, diminuzione della considerazione di sé e della fiducia nelle proprie capacità, ecc…

Tutto questo è ormai realtà e non ideale possibilità. E’ necessario che la scuola prenda atto di questa difficile e complessa situazione al fine di ri-calibrare il proprio intervento didattico ed educativo per renderlo, in un’ottica olistica, più completo e trasversale.

LA FIGURA DELL’EDUCATORE – TUTOR E GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

Sotto il nome di tutoring si identificano tutti quegli interventi educativi di sostegno e di accompagnamento, realizzati in vari ambiti dell’esperienza sociale (scuola, lavoro, apprendimento a distanza), oggi sempre più diffusi e promossi per risolvere situazioni di disagio e sostenere gli individui nell’ambito di nuove realtà di apprendimento.

Alla luce della premessa fatta e dell’analisi del bisogno rilevato, il nostro istituto propone l’inserimento di una nuova figura professionale, un educatore-tutor che sappia, avvalendosi delle proprie competenze pedagogiche e scolastiche, guidare il ragazzo con particolari difficoltà, nel corso dell’attuale anno scolastico.

Pensiamo sia importante sottolineare come, nonostante il tutoring non possa di certo garantire pienamente il successo scolastico, abbia la possibilità, tuttavia, di limitare i fenomeni di disagio, rifiuto e dispersione, promuovendo la crescita dei ragazzi.

Con questa iniziativa il nostro istituto intende concretamente fronteggiare un urgente bisogno, cercando di valorizzare le risorse dell’alunno e le sue abilità.

Il ruolo primario del tutor, con l’obiettivo di mettere il ragazzo nelle condizioni di riuscire a dare senso e consapevolezza al proprio impegno scolastico, è dunque quello di aiutare lo studente a riconoscere le risorse positive di cui dispone (sempre presenti, ma talora nascoste), a contribuire attivamente allo sviluppo del proprio percorso formativo, ad aiutare il ragazzo ad imparare ad imparare.

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Con il tutoring non si intende offrire nessuna ripetizione allo studente (se non in quelle specifiche situazioni in cui all’interno delle ore di lavoro il ragazzo, in accordo con la famiglia e con il tutor, non la richieda espressamente), ma piuttosto creare uno spazio all’interno del quale possa, con la supervisione di una figura esperta, sperimentare attivamente le proprie capacità di studio e di organizzazione.

L’inserimento di una figura esterna costituisce, per noi, un aspetto fondamentale del progetto; tale modalità di lavoro, infatti, non confonde lo studente rispetto alle diverse figure professionali che si occupano, a vario titolo e con ruoli diversi, del proprio percorso scolastico.